Il mistero dell’Incarnazione narrato da Maria

XVII edizione del Presepe Vivente a Miramare

 

di Letizia

Che cosa avrà riempito il cuore e la mente di Maria, nel momento in cui la sconvolgente presenza dell’angelo che le annunciava la preferenza assoluta di Dio per la sua persona si dileguò in silenzio lasciando tutto apparentemente come prima? La stanza, la casa, i mobili, gli arredi, i tappeti, il suo stesso corpo, tutto era apparentemente come prima, eppure Lei sapeva che nulla era come prima. Come avrà scrutato con trepidazione ogni istante, da quel momento, per intercettare tutti i segnali che le continuavano a sussurrare all’orecchio le parole misteriose dell’angelo “piena di grazia perché il Signore è con te”.

Il Presepe Vivente di quest’anno parte da qui, dal sì di Maria che risponde al misterioso Sì di Dio all’umanità: un’umanità voluta, cercata, inseguita e corteggiata da sempre dal suo Creatore perché possa realizzare il proprio destino di felicità e di amore.

Abbiamo voluto interrogare Maria per chiederle come è possibile vivere ogni istante riconoscendo la venuta di Dio, accogliendola senza condizioni, senza rimanere legati alle proprie immagini, pur buone, di perfezione, senza intestardirsi nell’inseguire i propri progetti, ma stupendosi ad ogni passo di ciò che Dio fa. “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, canta Maria incontrando Elisabetta.

Il mistero dell’Incarnazione narrato da Maria: recita così il sottotitolo della XVII edizione del Presepe Vivente di Miramare e tutti noi, come gli Apostoli dopo l’ascensione di Gesù al cielo, siamo invitati ad entrare in casa sua, nella casa dove Maria abita con Giovanni, il discepolo prediletto, per mettersi ai suoi piedi come bambini ed ascoltare non appena il suo racconto, ma la sua esperienza umana e di donna dell’evento che ha segnato uno spartiacque nella storia. Vogliamo imparare da lei a dire Sì riconoscendo ad ogni passo i tanti Sì innamorati che Dio ci invia per guidarci all’intimità con Lui, alla realizzazione del nostro destino eterno.

E ogni anno costruire il Presepe Vivente così come parteciparvi è per tutti noi l’accorgersi che Un Altro in realtà costruisce per noi e attraverso di noi l’alba di un mondo nuovo, salvato, in cui tutti, come ha detto il Papa nella recente Lettera Apostolica “Admirabile Signum”, ci ritroviamo “attorno alla grotta e ricolmi di gioia, senza più alcuna distanza tra l’evento che si compie e quanti diventano partecipi del mistero».

Ogni anno non possiamo non stupirci di veder sorgere tanti inaspettati “Sì”, bambini o adulti, miramaresi o stranieri, lontani dalla fede o ferventi praticanti, cristiani o di altre religioni, tutti calamitati misteriosamente dall’evento che promette di ridare alla nostra povera umanità la sua grandezza.

Così, raccogliendo il suggerimento di Papa Francesco, che citando i padri del deserto ci ricorda

“Nei momenti di turbolenze spirituali, rifugiamoci sotto il manto della Santa Madre di Dio”,

abbiamo deciso di spedire al Santuario della Madonna di Oropa un pezzo del manto del vestito di Maria che stiamo cucendo per il presepe di quest’anno. Il nostro pezzetto di stoffa, insieme a tanti altri provenienti da tutto il mondo, diventerà il manto della Misericordia che adornerà la statua della Madonna nel giorno dell’Incoronazione per il suo anno giubilare il prossimo agosto. Desideriamo consegnare a lei e alla storia il Mistero e la Bellezza di questa esperienza per noi così particolare, ma soprattutto consegniamo la vita di ogni persona che è stata “trascinata” dentro questa avventura. Tutti avvolti sotto la protezione del manto della Madonna, ma anche desiderando di rendere bello e vivo questo suo abbraccio. Per questo abbiamo scelto di immedesimarci nel “Sì” della Madonna, di farci raccontare da lei il mistero dell’Incarnazione, perché questo è ciò che in questi 17 anni abbiamo vissuto ed imparato: tutto accade nel nostro semplice “Sì” a Colui che accade.

presepe vivente_2019