di Roberto

Chi nella vita non ha mai avuto un sogno, inteso come desiderio, come un bellissimo obiettivo  da raggiungere? Chi nella propria adolescenza non si è costruito un “libro dei sogni” in cui si vedeva immerso nella propria maturità? Da “grandi”, da persone “adulte”, i nostri sogni si fanno, via via che passano gli anni, sempre più sbiaditi, sempre più offuscati dal semplice e attuale mondo reale.

La vita quotidiana ce li presenta talmente vaghi da renderceli quasi non appartenenti al nostro essere presente.

Molte volte Il termine “sogno” lo accomuniamo al termine “utopia” intesa come “Ideale, speranza, progetto, aspirazione che non può avere attuazione”(1) anche se, nella realtà, io penso che i sogni si avverano solo se c’è un sognatore che li persegue fino alla fine.

Oggi la nostra comunità sta assistendo ad una trasformazione importante del nostro territorio dovute ai lavori e proposte di ormai 10 anni fa.

La partenza del Metromare (più conosciuto come T.R.C. – Trasporto Rapido Costiero); la pedonalizzazione del lungomare Spadazzi (proposta arrivata ormai a buon punto per iniziare la sua fase di attuazione); la riqualificazione dall’aeroporto fino alla costa passando da via Roma-Viale Mosca; il rilancio dell’Aeroporto Fellini; Il protocollo di intesa tra il Comune di Rimini, l’Università di Bologna e l’Azienda USL della Romagna per l’attuazione di una zona universitaria improntata alla nascita del “polo del benessere e della salute” presso la Novarese e nelle zone limitrofe; la proposta da parte di giovani progettisti che sarà presentata al Comune di Rimini per trasformare nella prima ZONA 30(2) il viale delle Regine nella zona sud della Città; fanno si che la nostra cara Miramare diventerà un luogo non solo altamente attrattivo, ma dove sia bello vivere nel pieno rispetto della salute e della natura.

Sogno inteso come “speranza o desiderio vano e inconsistente”?

Beh, se “Il progresso è la realizzazione di utopia”(3), questo sogno, se viene perseguito da più “sognatori”, non può che diventare una realtà; diventare un “non-sogno”.

 

(1) Vocabolario Treccani

(2) Le zone residenziali a traffico moderato, o ‘calmo’ – introdotte negli anni ’70 in diversi Paesi nordeuropei e successivamente adottate nel resto del continente -, sono generalmente caratterizzate dall’introduzione del limite di velocità di 30 km/h su tutte le strade che le attraversano (da qui la denominazione “Zona 30”), garantendone il rispetto attraverso l’introduzione di appositi dispositivi o misure di moderazione del traffico, differentemente configurati a seconda del contesto. 
Numerose ricerche condotte nei Paesi che hanno adottato tale approccio ormai da diversi decenni, anche in modo diffuso in ambito urbano (Paesi Bassi, Germania, Francia, Danimarca e Svizzera, per citare i casi più rilevanti), evidenziano che la creazione di tali zone produce significativi effetti positivi, sia sulle condizioni di sicurezza degli utenti deboli della strada che degli stessi automobilisti. L’introduzione del limite di 30 km/h non si traduce infatti solo in una riduzione delle velocità di punta, ma anche in una migliore e più sicura negoziazione dei conflitti tra veicoli agli incroci, omogeneizzando le velocità intorno a valori medi e aumentando di conseguenza la sicurezza, a fronte di tempi di percorrenza effettivi solitamente invariati.

(3) Oscar Wilde (Dublino16 ottobre 1854 – Parigi30 novembre 1900)

parco del mare-rimini sud