di Roberto Mancini

Parole-piu-usate-su-internetLeggendo la tesi di laurea di mia figlia ho capito come possono essere estremamente significative le parole, dette o scritte, che vengono enunciate da tutti noi nell’arco della nostra giornata.
La forza e l’amore che esprimono quelle frasi scritte come ringraziamenti, anche senza mai menzionare me e mia moglie, ci hanno riempito della profondità del sentimento che Tania prova per noi e che ci ha voluto comunicare.
Il romano Marcantonio, nel famoso discorso dopo l’uccisione di Cesare, diede avvio alla ribellione del popolo verso i senatori congiurati iniziando, di fatto, la guerra civile.
Hitler con il libro “Mein Kampf” divulgò le sue tesi e la sua aspirazione alla società tedesca innescando nel popolo il desiderio di una razza perfetta e facendo diventare plausibile il genocidio degli ebrei e di tutte quelle persone che davano in qualunque modo “disturbo”.
Questi sono solo due dei tanti casi nella storia dove “le parole” hanno portato a delle conseguenze negative ma, risulta evidente, non tutte le volte le enunciazioni conducono ad effetti così catastrofici.
Ad esempio per menzionarne velocemente altri due esempi, questa volta positivi, della comunicazione per mezzo delle parole, si può dire che la divulgazione dei testi scientifici e la promulgazione delle norme, leggi, che regolano il vivere civile in una società sono aspetti che ci fanno capire come è importante anche l’uso che se ne fa, appunto, delle parole.
Ora possiamo comprendere come esse possano essere rilevanti come mezzo di divulgazione di pensieri o come contrasto di altri pensieri.
La parola è e sarà sempre una “dichiarazione di intenti”.
Quindi risulta ancora più importante e significativo il contenuto di queste parole, cosa comunicano, cosa esprimono, cosa insegnano, cosa indicano, cosa sostengono.
Ci chiediamo ancora cosa la Parola del Vangelo ci vuole far capire? O, abituati dal tempo del catechismo a sentirsi ripetere durante la Messa le storie sulla vita di Gesù, non ci facciamo più caso al significato che il Signore ci ha voluto annunciare per mezzo di questi testi tramandataci da duemila anni?
E’ vero, molte volte si vuole essere maggiormente attenti alla Liturgia o alla durata della Messa che a quello che in questa Messa viene detto e … insegnato.
Ma ditemi: la magnificenza, l’immensa dolcezza, la ricchezza di bontà, l’assoluto annullarsi per l’altro, lo splendore e la gioia immensa del dono, le percepiamo ancora?
Io penso che nella vita ci siano due punti fermi nel sentire della persona. Il primo è il massimo dell’egoismo, il secondo è il massimo dell’altruismo. Il primo porta all’io al di sopra di tutto e di tutti e sfocia nella dittatura della persona, il secondo porta agli altri e verso la Santità. In mezzo a questa linea retta che unisce i due punti si trova l’uomo libero, nel suo Libero Arbitrio, di scegliere se percorrere quella linea in un senso o nell’altro.
Bene, La Parola del Vangelo ci indica quale è il comportamento che, chi si ritiene cristiano, deve tenere nella propria vita cercando, chi più e chi meno, di attenersi alla dichiarazione d’intenti del Vangelo per avvicinarsi alla Santità.
Difficile?! Certo!
Ma non è forse difficile comprendere la vastità, la grandezza di un gesto semplice come, ad esempio, porgere l’altra guancia?
Ma non è forse più difficile, ad esempio, capire quanto è grande l’amore di cui sei capace se ami chi ti odia e non solo chi contraccambia il tuo sentimento?
Qualcuno di mia conoscenza direbbe: parole, parole, solamente parole.
Ebbene si! Parole che bisognerebbe non smettere mai di leggere e di sentire dire; Parole che ringrazio di esistere e di smuovere le coscienze; Parole che prego ogni sera non smettano mai di insegnarmi a scegliere e a fare ciò che desidero di più nella vita …. percorrere la mia linea retta un po’ di più verso la Santità.