di Ale.Lu

La domanda che molte persone spesso si pongono è : in chi si può avere fiducia oggigiorno? La sovrabbondanza di notizie che, partendo dai Media, dai Social, dalle TV, investono tutti noi, per la maggior parte dei casi ci propone un quadro “sociale” imbarazzante e ambiguo che smorza la fiducia dei cittadini. Non ci si fida più dei politici perchè rubano, non ci si fida più delle istituzioni che non pensano ai veri bisogni della gente. Non si ha fiducia delle banche, dei mercati che fanno quello che vogliono. Non ci si fida del proprio vicino. L’incertezza  che viviamo nel presente e soprattutto in riferimento al nostro futuro, l’impotenza che percepiamo nei confronti di quanto ci accade intorno, incidono sulla nostra autostima in maniera negativa. E la conseguenza è che non si ha più fiducia neanche in se stessi. E questo processo alimenta, nelle persone, la paura. Paura che si rivolge verso qualsiasi cosa possa turbare o minacciare il proprio ambito di vita. Quante persone, giovani o meno giovani oggi vivono questa esperienza !

E questa condizione purtroppo nella società post-moderna è vissuta da soli. I legami comunitari che esprimevano il senso di solidarietà si sono persi e l’individualizzazione  ne ha preso il posto. Il progresso ci ha reso la vita più comoda, più sicura, con meno problemi. Liberandoci da tante preoccupazioni, si è creduto che avesse aumentato la nostra libertà. Se è vero, è vero solo in parte perchè dobbiamo ammettere che lo è in apparenza in quanto la realtà della vita è un’altra cosa.

Ma allora in cosa possiamo avere fiducia? Tornare indietro non è pensabile e nemmeno auspicabile. Ridare fiducia alla bellezza, alla trasparenza delle nostre azioni, al senso civico, alla educazione, alla solidarietà, al vivere insieme, alla relazione con gli altri in maniera empatica, dovrebbe essere la soluzione. Quello che abbiamo conquistato fino ad oggi con il progresso in tutte le attività umane, la certezza della libertà e dei diritti civili e sociali necessita della responsabilità di tutti e non deve essere disperso. Deve essere valorizzato se non altro perchè sono state  conquiste pagate a caro prezzo dalle generazioni che ci hanno preceduto. Bisogna  essere consapevoli che tali conquiste non possono però essere separate dai doveri  senza i quali i diritti perdono il loro valore. Abbiamo quindi bisogno di una rinascita culturale che deve necessariamente passare attraverso i giovani. Perchè questo accada abbiamo però bisogno di un rinnovamento delle istituzioni pubbliche, sociali, economiche, politiche. Soprattuto della scuola come agenzia di formazione, sia della cultura che dell’educazione.

Solo così può essere nutrita la speranza di un mondo migliore che  può alimentare quella fiducia che oggi scarseggia.

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