Un solo pane un solo corpoRingrazio il Signore perché sono stati diversi i segni che in quest’anno ci hanno spinto ad uscire da noi stessi per costruire una comunità umana e cristiana più vera, più fraterna, più incisiva nell’ambiente in cui il Signore ci ha posto. Ma quanta ancora la strada da fare, nella difficoltà di dialogo, di collaborazione, nell’apertura a situazioni di difficoltà, nell’attenzione alle realtà marginali, nell’accoglienza a tutti, nella condivisione delle sofferenze, nel superamento di pregiudizi …
Il titolo dell’editoriale è ripreso dalla settimana biblica proposta dalla diocesi che ci fa riflettere sulla Prima lettera ai Corinzi. Paolo parla a una comunità distante nel tempo, ma che ha tanti punti in comune con la nostra realtà: città cosmopolita con molti problemi, compresa la prostituzione … Una comunità contraddistinta dalla varietà e vivacità dei doni, ma anche segnata da profonde separazioni. S. Paolo ci dice che la comunione nella Chiesa si fonda su Gesù pane spezzato per la vita nel mondo: è Lui che rende “uno” il corpo della Chiesa. Unità che non è data quindi da motivi esteriori (sintonia di idee e di interessi, simpatia o vicinanza di carattere, vicinanza sociale o culturale … ) ma dalla comunione con il Corpo di Cristo, cosicché insieme diventiamo un unico corpo, un’unica famiglia, un’unica comunità.
Quante volte mi sono posto questa domanda: “Se il Corpo di Gesù che riceviamo ci trasforma nel Suo Corpo e se l’Eucaristia che viviamo ci educa all’accoglienza, al dialogo e confronto vero e sincero, ci educa alla testimonianza e al servizio reciproco, alla responsabilità e alla condivisione, ad uscire da noi stessi per farci carico dei fratelli … perché ci sono ancora tante divisioni e incomprensioni tra noi? Perché tanti pregiudizi e fatica ad accoglierci anche nei nostri limiti e a portare i pesi gli uni degli altri?”.
Ma allora ci crediamo veramente che la nostra comunità nasce dall’Alto, dal dono che Gesù fa di se stesso, non è fondata su noi, ma sulla roccia che è Gesù ed è nutrita dal Suo Corpo?
E’ da qui che dobbiamo ripartire: dalla sicurezza della presenza di Gesù in mezzo a noi, dalla certezza del Suo Amore senza limiti e per tutti, dalla sincerità del nostro rapporto con Lui che solo ci dà la forza di comprendere e realizzare che quello che ci unisce è molto più grande di quello che ci divide.

don Giovanni