2013_12_Campana del Villaggio(1)

“Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo
udito, ciò che noi abbiamo veduto con i
nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato
e le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo
della Vita, quello che noi abbiamo veduto e
udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché
anche voi siate in comunione con voi”.
(1Gv 1, 1-3).
La Parola vivente del Padre si è fatta carne,
il mistero dell’incarnazione che contempliamo
a Natale è il cuore stesso della fede cristiana
… la Parola eterna e divina entra nello spazio
e nel tempo e assume un Volto, un’identità
umana che possiamo conoscere, accostare,
vedere, toccare …
Il Gesù generato dalla Vergine è l’immagine
del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura
ma è lo stesso Gesù che hanno visto i
pastori, che hanno contemplato i Magi, hanno
riconosciuto Simeone e Anna … e che poi
camminava per le strade della Palestina ed
ha condiviso la sua vita con i Dodici e la gente
di Israele, ma anche quel Gesù che risorto
ed asceso al cielo ci ha promesso “Io sarò
con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”
(Mt 28) … e che incontriamo nella Comunità
cristiana, nei sacramenti e nella Scrittura. Ed
è proprio l’incontro profondo e costante con
Gesù nella scrittura che il vescovo Francesco
ci presenta nella sua lettera pastorale “Sfamati
da una sola Parola” e che come comunità
stiamo vivendo nei mercoledì di Avvento e vivremo
nei Cenacoli del Vangelo.
La Parola che si fa carne è in stretto rapporto
con la Parola che si fa libro; è lo stesso Spirito
che opera queste due presenze “Le parole di
Dio, espresse con lingue umane si sono fatte
simili al linguaggio degli uomini come già
il Verbo dell’Eterno Padre, assumendo la nostra
natura si fece simile agli uomini” (S. Ambrogio)
Nella Parola proclamata, ascoltata, accolta
Gesù continua la Sua Missione di “comunicatore”
del Padre e del Suo disegno di Salvezza.
Gesù Cristo è il progetto del Padre reso concreto,
visibile , il progetto dell’Uomo secondo
il pensiero di Dio. Egli è il sigillo, l’inizio e la
fine del dialogo tra Dio e le sue creature distribuito
nel tempo, testimoniato dalle scritture
… a ciascuno di noi il Signore dice: “Ecco sto
alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia
voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò
con lui ed Egli con me.” (Ap 3,20).
Ogni nostra giornata sia dunque plasmata
dall’incontro rinnovato con Cristo, Verbo del
Padre fatto carne; Egli sta all’inizio e alla fine
e tutte le cose sussistono in Lui. Facciamo silenzio,
per ascoltare la Parola del Signore, per
meditarla, affinché essa, mediante l’azione efficace
dello Spirito Santo continui a dimorare,
a vivere e a parlare in noi lungo tutti i giorni
della nostra vita” (Dei Verbum)
Facciamola risuonare all’inizio del nostro
giorno perché Dio abbia la prima Parola e lasciamola
echeggiare alla sera perché l’ultima
Parola sia di Dio …

Buon Natale!!
don Giovanni