di Rosanna, Donatella, Franca, Orchidea, Liliana, Assunta, Mirella, Luciano                                                     .

foto articolo don mauro“Il Signore è arrivato e ha portato con sé il suo servo fedele”. E’questo il messaggio con cui Suor Benedetta alle 23,12 del 15 Luglio, ci ha comunicato che Don Mauro era salito in cielo. Nel pomeriggio dello stesso giorno eravamo nella sua stanza a pregare con lui e per lui come ogni  lunedì da 12 anni.

Lo abbiamo accompagnato fino alla fine , nel percorso difficile di quella inesorabile malattia che è la SLA. Dal momento che Don Mauro ci ha comunicato che era ammalato, subito abbiamo pensato di non lasciarlo solo, ma di condividere questo cammino per fargli sentire la nostra presenza ed il nostro affetto.  Era stato il nostro parroco per tredici anni ed era diventato per noi un amico speciale.

Quando è arrivato a Montetauro , nonostante avesse già il respiratore, la sua qualità di vita era abbastanza  accettabile perché comunicava con un buon labiale e si alimentava normalmente. Non riusciva a muovere nulla del suo corpo per cui era costretto a dipendere completamente dagli altri, trascorreva le giornate in parte a letto in parte in carrozzina.

Successivamente, per la progressività della malattia, molte cose cambiarono. Dall’alimentazione artificiale con la peg, all’intensificarsi della perdita muscolare, alle continue aspirazioni  provocate dal respiratore. In questa fase servì un computer-comunicatore con il quale, attraverso gli occhi, riusciva a rispondere alle domande e a scrivere email ad una miriade di persone che non solo andavano a fargli visita, ma  che si servivano di questo strumento per entrare in relazione con lui.

Poi anche gli occhi che erano la parte forte e determinante della sua comunicazione, si ammalarono e a quel punto solo le palpebre nel loro movimento rispondevano positivamente e negativamente alle domande.  Alla fine la rigidità muscolare aveva intaccato anche il suo viso, che era diventato inespressivo. Ogni fase della malattia che portava cambiamenti negativi al suo vivere quotidiano, era dolorosa e difficile soprattutto per la difficoltà di comunicazione, importantissima per lui. Quando andavamo a fargli visita gli raccontavamo tutto quello che avevamo vissuto nella settimana  ed anche le notizie della parrocchia e delle persone della nostra comunità  che Don Mauro conosceva perfettamente e delle quali voleva essere informato. La nostra comunità era ancora  importante e  viva nel suo cuore e lui sentiva ancora di farne parte.

Don Mauro è stato chiamato ad una prova difficile che ogni giorno lo limitava nella sua autonomia e rendeva la sua vita sostanzialmente e qualitativamente diversa., Quello che è stato disarmante e sorprendente per ognuno di noi , è stata la sua serenità nell’affrontare la malattia senza lamentarsi mai. Per noi questo appuntamento settimanale  è stato un dono che il Signore ha voluto farci perché Don Mauro è stato una testimonianza importante,  di grande valore e ci ha fatto comprendere che se ci affidiamo al Signore e confidiamo nel suo amore Egli ci aiuterà a superare anche quello che umanamente ci sembra  impossibile.  La risposta alla sofferenza Don Mauro l’aveva trovata in Gesù Cristo , speranza e luce, tenero compagno di viaggio nella fatica, nel dolore, nello smarrimento, nella solitudine. Si è lasciato abbracciare dal Signore per sentire tutta la sua consolazione e l’intensità del suo  amore gli ha dato forza e coraggio. Oltre a ciò aveva dato un senso alla sua sofferenza offrendola interamente alla Chiesa e alla Diocesi di cui era parte integrante.

La preghiera è stata presente e importante in ogni incontro del lunedì, è diventata fondamentale soprattutto negli ultimi anni , quando gli occhi di Don Mauro si erano ammalati e quindi non c’era più una vera comunicazione.  Nell’affrontare tenacemente la malattia e le tante prove, ci ha dimostrato quanto era grande la sua voglia di vivere, nonostante la sua difficile quotidianità,  perché la vita per lui era “ un dono imprescindibile.”

E’ stato circondato dall’affetto di tante persone, noi gli abbiamo voluto molto bene e quando lo salutavamo glielo ricordavamo ogni volta. Ora ci manca tanto, ma sappiamo che lui dal Paradiso ci segue e ci ascolta. Vorremmo concludere il nostro ricordo con la  preghiera che il giorno del funerale avremmo voluto leggere:

“Don Mauro, il  privilegio di averti conosciuto e amato prima come nostro parroco e poi come amico nella tua lunga e difficile malattia, non può essere stato un caso, ma un dono grande che il Signore ha voluto farci per rafforzare la nostra fede. Ora non sei più imprigionato nel tuo corpo ammalato, ma sei un nuovo angelo del Paradiso, continua a pregare per tutti noi come hai sempre fatto. Grazie Signore per averci dato un compagno di viaggio così speciale”.

Grazie Don Mauro, ti vogliamo bene.